2011-01-16

Ritrovarsi, trovare e "Trovatore"

Salve, sabato ho passato un pomeriggio da circoletto rosso (a dirla come Gianni Clerici). Nel primo pomeriggio ne abbiamo approfittato per far visita ad un caro amico. Per me l'amicizia è uno stato da maneggiare con cura ed uso questo termine con parsimonia. Pensate che non ci si vedeva da 12 anni, senza sentirsi ne altro. Per caso ci siamo trovati su "facebook" e, quando ha scoperto che ancora bazzico Pisa, ci siamo trovati. Io sono stato al Toniolo (pensionato universitario) e sicuramente chi ha studiato a Pisa per l'università questo nome l'avrà sentito. Abbiamo deciso di trovarci lì in onore dei vecchi tempi passati insieme al Pensionato. Siamo stati a chiacchiera a parlare del più e del meno con un calore che sembrava non ci fossimo mai lasciati. Proprio quel calore mi fa pensare ad amicizia (magari altri pensano che dia un valore sbagliato a questo termine e che non sentirsi da tanto tempo sia magari l'opposto). Bella chiacchierata, rivangato un po' di ricordi, condiviso il presente: tutto molto bello! Alla fine della chiacchierata, quando stavamo per uscire, sorpresa delle sorprese chi ti  vedo? Monsignore. Chi è stato al Toniolo negli anni '90 saprà sicuramente a chi mi riferisco, direi un personaggio legato alla struttura. Il solito modo di fare (non le manda a dire e non usa giri di parole) ma anche la solita lucidità nelle cose che dice. Che uno sia d'accordo con lui o meno è un piacere starlo ad ascoltare. Ha voluto sapere come va e poi una benedizione en-passant. Forte come allora, soltanto non ha più i capelli neri ma grigi (e quei 15 anni in più)!

Dopo di questo forte antipasto siamo arrivati alla portata principale: siamo andati a teatro a vedere il Trovatore di Giuseppe Verdi. Teatro pieno  e aspettative alte per quest'opera che, nella mia personalissima classifica delle opere verdiane, si piazza al secondo posto dopo "il Ballo in Maschera". Tra i cantanti mi sono piaciuti molto Azucena (esempio qui da youtube) e Ferrando (esempio qui), gli altri secondo me ogni tanto hanno perso colpi andando fuori tempo o  steccando qualche nota (come l'acuto di quella pira del secondo atto ). Secondo me invece assolutamente insufficiente l'allestimento scenico (tanto è vero che la regista alla fine si è presa dei fischi durante gli applausi finali). La scenografia era povera, se una volta è un caso (Romeo e Giulietta), due volte è un indizio (Ratto del Serraglio), tre volte è un fatto: sono tutti a risparmiare su elementi costosi sia da realizzare che trasportare. Questa volta due scalette ed un piano inclinato. Un proiettore poi mandava immagini su due sipari semitrasparenti (scorrevoli verticalmente) che si frapponevano tra cantanti-coro-fondo della scena mostrando immagini che spesso avevano poco a che vedere con l'opera (le raffinerie di Ravenna, credo). Il coro spesso dietro questi pannelli si vedeva poco ed all'inizio ho addirittura pensato che fosse registrato (poi smentito per fortuna). Durante il coro degli zingari (un esempio qui da youtube) del primo atto è apparsa una immagine di una centrale con delle belle ciminiere (anche di cattivo gusto secondo me). Sul libretto era evidenziato il risparmio che l'uso di queste moderne tecnologie portava ai costi di produzione delle opere ma questo risparmio non l'ho percepito nel costo del biglietto. Peccato davvero per questa triste parte della storia. Oltre a questo mi è dispiaciuto vedere che i ruoli femminili erano a piedi scalzi per tutta l'opera (gli uomini no, che ingiustizia) e c'è stato il tempo anche per un inconveniente al soprano Leonora che ormai "morta" alla fine dell'opera, rimaneva mezzo dentro e mezzo fuori dal palco cosicché alla chiusura del sipario il vestito le è scivolato sopra mostrando involontariamente le gambe (e con il "cadavere" che si aggiustava alla meglio per ricoprirsi). Poverina.
Infine, secondo me, i personaggi non hanno evidenziato alcuni aspetti della trama (come ad esempio non c'è stato un duello tra Manrico ed il Conte di Luna all'inizio dell'opera di conseguenza solo chi sa la trama può capire poi la strana pietà di Manrico nel risparmiarlo).

A parte questa parte triste, l'orchestra, il coro, i cantanti hanno fatto il massimo e gli applausi per loro erano meritati.
Come pure la gioia per noi di aver trascorso un bel sabato pomeriggio.
Alla prossima.

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