2012-04-21

Ah la luna! Coscienza perduta, faro della vita, oblò pieno di luce.


In Italia, sotto i Borgia, per trent'anni hanno avuto guerre, terrore, assassinii, massacri: e hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera, hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e cos'hanno prodotto? Gli orologi a cucù. (Il terzo uomo)

Buonasera, questa settimana sono stato in Svizzera. Sono partito lunedì a pranzo e dopo un viaggio in treno sono arrivato la sera in albergo. Con un ora di ritardo in quanto per qualche strano motivo il treno che dovevo prendere aveva quaranta minuti di ritardo alla partenza che poi si sono ridotti a venti all'arrivo. Con il problema che pero' la coincidenza partiva dopo 17 minuti dall'arrivo teorico e quindi ho saltato il treno e dovuto prendere quello successivo. Se pensate che venti minuti siano pochi, e per me lo sono e lo hanno dimostrato, dico solo che altri percorsi del treno avevano coincidenze di cinque minuti e, con tutta la mia ammirazione nelle Ferrovie Svizzere, non potevo che considerare quel tempo assurdo partendo da una stazione italiana. Poco importa, alla fine sono arrivato ed ho potuto calarmi in questo mondo tanto vicino fisicamente all'Italia quanto distante nel modo di pensare ed agire. Non voglio inoltrarmi nella storia Svizzera (per informazioni basta andare su Wikipedia) ma ammiro comunque popoli che nella diversità riescono a convivere nel benessere (in qualunque modo lo abbiano ottenuto). Pensate che mentre andavo in giro e cercavo di parlare in francese (una delle lingue ufficiali del paese) mi rispondevano in italiano ringraziandomi per poter parlare in quella lingua (con io che vorrei voluto esercitarmi invece in quell'altra...). Gli accenti italiano e tedesco che sentivo erano comunque diversi da quelli ai quali sono stato abituato e mi affascinavano per le cadenze strane che prendevano. Bandiere Svizzere erano appese un po' da tutte le parti, nei cortili delle case, sulle tolde delle loro navi) come anche delle bandiere, penso, del Cantone di appartenenza. Sul lago dove stavo c'erano diversi cigni ed anche loro sembravano ormai essere parte integrante di quel mondo muovendosi solenni durante il giorno e dormendo beati durante la notte.

Il pomeriggio del secondo giorno ho potuto ascoltare un concertino per corni Svizzeri (come quello che ho trovato qui). Nella foto qui sotto si intravvedono e la loro performance è stata apprezzata da diversi applausi che si levavano da passanti nelle vicine passeggiate. Ah, passeggiate pedonali, ciclabili, tranvie, filobus, teleferiche, autobus! Pensate che una sera, nel prendere un trenino, mentre dovevo ancora fare il biglietto lui è arrivato e mi ha aspettato mentre la biglietteria automatica finiva di emettere il biglietto e darmi il resto. Io ormai stavo dando per scontato che avrei dovuto attendere il treno dopo ed invece...

Sulla cucina, almeno lì, non hanno, a mio avviso, cibi in grado di superare i nostri campioni nazionali. Sicuramente buoni ma abbastanza "pesanti". Infatti dopo tre giorni di carne con varie salse di accostamento, tra cui una buonissima Tartara, ho avuto la fortuna, in un self service, di farmi un bel piatto di verdura e di condirlo con olio, sale ed un po' di aceto balsamico. Non me ne vogliano i nostri vicini famosi per il cioccolato, gli orologi, l'essere la prima nazione senza avere lembi di mare come confini (e qui non celo un po' di invidia) a vincere la Coppa America di vela.

Quando è stato il momento di tornare, alla stazione non capivo come funzionassero gli orologi lungo le banchine: la lancetta dei secondi si muoveva ma quella dei minuti sembrava sempre ferma (nei nostri ogni venti secondi si muove un pochino). Dal filmato qui sotto vedete come funziona: una pausa e scatta il minuto. Ed il bello è che, se in quel minuto parte un treno, appena dopo lo scatto il treno si muove! Come quello che ho preso io: tutto liscio ed in orario fino al confine, poi appena entrati in territorio Italiano (ma senza ancora essere arrivati alla stazione, fermi, in una stazione secondaria per quaranta minuti. Alla stazione di valico, la prima frase del personale italiano delle nostre Ferrovie dello Stato qual'e' stato: "il ritardo di quaranta minuti è stato causato in territorio Svizzero". Avrei strozzato l'annunciatore per questa coltellata alle spalle, ma per fortuna avevo un'ora a Milano per il cambio del treno e venti minuti sono stati più che sufficienti per trovare la coincidenza e salire sul nuovo treno.




Ah la Svizzera, questo mondo così vicino eppure così lontano, luna misteriosa (che sicuramente avrà anche i suoi angoli bui e nascosti) che spero possa in qualche modo prima o poi con i suoi raggi dare un po' di buoni spunti anche a noi italiani.

Buona notte a tutti!

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