2011-01-30

In dado è tratto, ma quale?

Salve a tutti.
Oggi sono rientrato presto da Pisa a Bologna causa nevischi vari tra Firenze e Bologna. Anche in questo caso il tempo è un fattore aleatorio ma direi che la Società Autostrade stia affrontando la cosa bene (anche rispetto all'ultima volta). Ho notato che si preparavano ai controlli delle catene a bordo a Firenze Nord e c'erano diversi mezzi antineve in azione tra spargisale e spazzaneve. Per cui bravi, continuate così.

Quello che non comprendo è come mai a Bologna nevica mentre a Pisa c'è quasi il sole e, senza riuscire a darmi una risposta, mi sono tornati in mente i dadi e la casualità delle cose.

Per chi non lo sapesse con la definizione xdy si intende un tiro di "x" dadi a "y" facce.

Se fin da piccoli eravamo abituati al dado a sei facce in diversi giochi in cui c'era da sfruttare un elemento casuale (gioco dell'oca 1d6, Monopoly 2d6) non appena si passava ad eventi un po' più complessi ti si spalancava un mondo nuovo, inesplorato e se vogliamo un pochino sadico. Nei giochi di ruolo, passaggio quasi obbligato per coloro che vivono molto con la fantasia, la prima volta che giocai scoprii i seguenti tipi di dadi:

- 1d4: un tetraedro con in ogni faccia e su ogni lato stampato un numero da 1 a 4 e che dovevi far roteare in aria molto per ottenere il numero desiderato, avendo infatti una forma compatta è quasi impossibile farlo rotolare a terra;

- 1d6: il dado canonico, cubo con sei numeri la cui somma delle facce opposte è sempre 7;

- 1d8: un ottaedro con riportati i numeri da uno a 8 che alla fine ricorda un po' la torre di pisa rimanento inclinato a causa della forma;

- 1d10: una sorta di ottaedro pero' con cinque facce per lato, anche lui alla fine inclinato;

- 1d12: un dodecaedro regolare con i numeri da 1 a 12, forse il dado piu' bello tra tutti in quanto anche quello stranamente meno usato;

- 1d20: un solido regolare a venti facce (icosaedro si chiama trovato su wikipedia) il quale era invece quello piu' usato, almeno nei giochi di ruolo che facevo io...

In realtà la formula avrebbe anche un termine noto "n", ovvero essere del tipo xdy + n ad indicare una sorta di bonus che avresti per usare un certo dado. Per intenderci, magari un buon guerriero con esperienza potrebbe fare con una ascia un danno di 1d6+2 (da 3 a 8) invece che un normale cittadino con la stessa arma (1d8 ovvero da 1 a 8).


E' interessante notare che all'aumentare il numero delle facce aumenta, a parità di forza, il tempo necessario affinché il dado si assesti in una posizione stabile (fermo e con il numero risultato del tiro ben in evidenza):  
1d4 in realtà non rotola quasi mai, 1d20 rotola con il suo moto quasi indifferente andando di qua e di là con noncuranza fino a fermarsi nella sua posizione finale. Questo può essere spiegato anche pensando che, rimanendo i dadi più o meno delle stesse dimensioni, diminuisce la superficie laterale di ogni faccia e di conseguenza ci vuole meno energia cinetica per spostare ancora di un po' il baricentro del dado stesso...).
Anche l'equilibrio ha la sua importanza, infatti i dadi regolari garantiscono una casualità più equa rispetto a quelli irregolari in quanto non hanno posizioni preferite: per intenderci, i dadi 1d8 e 1d10 avendo la forma a rombo non permettono di ribaltarsi lungo l'asse maggiore e quindi dopo il primo rimbalzo rotolano lungo una sorta di direzione predeterminata (l'asse minore). Tanto è vero che dopo qualche tempo avevamo comprato i dadi da 10 a 20 facce con ripetuti due volte i numeri da 1 a 10. Molto meglio non trovate?

Altre combinazioni possono essere fatte con questi dadi: 1d3? Prendi 1d6 dove il risultato lo dividi per 2 ed arrotondi in eccesso! 1d2? Che ne dite di un bel 1d12 diviso 6 arrotondato per eccesso? La combinazione piu' bella è 1d100, usato per le percentuali: prendi 2d10 e dichiari le decine con uno dei due ed il gioco è fatto. Inutile dire che esiste il dado 1d10 con riportate le decine (10, 20, ...., 00) mentre una volta ho visto addirittura un vero 1d100, ovvero un solido regolare a 100 facce grande un po' meno di un pugno che quando tiravi si muoveva con un moto quasi strafottente per un bel po' prima di fermarsi su una delle cifre.

Altro punto importante: 1d12 non è uguale a 2d6. A parte l'ovvio che con 2d6 non puoi fare 1, mentre con 1d12 sì, anche la distribuzione statistica dei risultati del tiro è diversa: con 1d12 hai sempre e comunque una possibilità su 12 che un numero esca, mentre con 2d6 è piu' probabile che esca il 7 rispetto ad altri numeri.

Infine, quando giocavo di ruolo, ognuno aveva la sua borsettina con il suo piccolo stuolo di dadi. Uno stesso dado può avere diverse dimensioni, colori, caratteri dei numeri (ad esempio 1d6 con su i pallini oppure effettivamente i numeri) e ti affezionavi sempre a quel dado particolare rispetto ad altri. Nel mio caso poi solitamente facevo dei risultati opposti a quanto dovevo effettivamente fare..... ma essendo il gioco di ruolo più un momento conviviale che di agonismo alla fine andava bene lo stesso....

Allora, voi avete la vostra simpatica borsetta con i dadi?

2011-01-16

Ritrovarsi, trovare e "Trovatore"

Salve, sabato ho passato un pomeriggio da circoletto rosso (a dirla come Gianni Clerici). Nel primo pomeriggio ne abbiamo approfittato per far visita ad un caro amico. Per me l'amicizia è uno stato da maneggiare con cura ed uso questo termine con parsimonia. Pensate che non ci si vedeva da 12 anni, senza sentirsi ne altro. Per caso ci siamo trovati su "facebook" e, quando ha scoperto che ancora bazzico Pisa, ci siamo trovati. Io sono stato al Toniolo (pensionato universitario) e sicuramente chi ha studiato a Pisa per l'università questo nome l'avrà sentito. Abbiamo deciso di trovarci lì in onore dei vecchi tempi passati insieme al Pensionato. Siamo stati a chiacchiera a parlare del più e del meno con un calore che sembrava non ci fossimo mai lasciati. Proprio quel calore mi fa pensare ad amicizia (magari altri pensano che dia un valore sbagliato a questo termine e che non sentirsi da tanto tempo sia magari l'opposto). Bella chiacchierata, rivangato un po' di ricordi, condiviso il presente: tutto molto bello! Alla fine della chiacchierata, quando stavamo per uscire, sorpresa delle sorprese chi ti  vedo? Monsignore. Chi è stato al Toniolo negli anni '90 saprà sicuramente a chi mi riferisco, direi un personaggio legato alla struttura. Il solito modo di fare (non le manda a dire e non usa giri di parole) ma anche la solita lucidità nelle cose che dice. Che uno sia d'accordo con lui o meno è un piacere starlo ad ascoltare. Ha voluto sapere come va e poi una benedizione en-passant. Forte come allora, soltanto non ha più i capelli neri ma grigi (e quei 15 anni in più)!

Dopo di questo forte antipasto siamo arrivati alla portata principale: siamo andati a teatro a vedere il Trovatore di Giuseppe Verdi. Teatro pieno  e aspettative alte per quest'opera che, nella mia personalissima classifica delle opere verdiane, si piazza al secondo posto dopo "il Ballo in Maschera". Tra i cantanti mi sono piaciuti molto Azucena (esempio qui da youtube) e Ferrando (esempio qui), gli altri secondo me ogni tanto hanno perso colpi andando fuori tempo o  steccando qualche nota (come l'acuto di quella pira del secondo atto ). Secondo me invece assolutamente insufficiente l'allestimento scenico (tanto è vero che la regista alla fine si è presa dei fischi durante gli applausi finali). La scenografia era povera, se una volta è un caso (Romeo e Giulietta), due volte è un indizio (Ratto del Serraglio), tre volte è un fatto: sono tutti a risparmiare su elementi costosi sia da realizzare che trasportare. Questa volta due scalette ed un piano inclinato. Un proiettore poi mandava immagini su due sipari semitrasparenti (scorrevoli verticalmente) che si frapponevano tra cantanti-coro-fondo della scena mostrando immagini che spesso avevano poco a che vedere con l'opera (le raffinerie di Ravenna, credo). Il coro spesso dietro questi pannelli si vedeva poco ed all'inizio ho addirittura pensato che fosse registrato (poi smentito per fortuna). Durante il coro degli zingari (un esempio qui da youtube) del primo atto è apparsa una immagine di una centrale con delle belle ciminiere (anche di cattivo gusto secondo me). Sul libretto era evidenziato il risparmio che l'uso di queste moderne tecnologie portava ai costi di produzione delle opere ma questo risparmio non l'ho percepito nel costo del biglietto. Peccato davvero per questa triste parte della storia. Oltre a questo mi è dispiaciuto vedere che i ruoli femminili erano a piedi scalzi per tutta l'opera (gli uomini no, che ingiustizia) e c'è stato il tempo anche per un inconveniente al soprano Leonora che ormai "morta" alla fine dell'opera, rimaneva mezzo dentro e mezzo fuori dal palco cosicché alla chiusura del sipario il vestito le è scivolato sopra mostrando involontariamente le gambe (e con il "cadavere" che si aggiustava alla meglio per ricoprirsi). Poverina.
Infine, secondo me, i personaggi non hanno evidenziato alcuni aspetti della trama (come ad esempio non c'è stato un duello tra Manrico ed il Conte di Luna all'inizio dell'opera di conseguenza solo chi sa la trama può capire poi la strana pietà di Manrico nel risparmiarlo).

A parte questa parte triste, l'orchestra, il coro, i cantanti hanno fatto il massimo e gli applausi per loro erano meritati.
Come pure la gioia per noi di aver trascorso un bel sabato pomeriggio.
Alla prossima.

2011-01-12

Il tempo passa, i ricordi restano (per fortuna)

Buonasera, oggi mi è successa una cosa strana che mi porta ad una conclusione ovvia ma a cui non si da peso: il tempo passa che tu lo voglia o no.

Alla macchinetta del caffe' con i colleghi di lavoro: parlando del piu' e del meno sono arrivato per caso alla frase "Il prezzo? Un affarone!". Subito mi si sono spalancate le porte dei ricordi (o la follia si è  momentaneamente impadronita di me ...) ed ho pensato al Conte Oliver del Gruppo TNT. Ho detto ad uno dei miei interlocutori se ricordava "Bing" il fantomatico cugino (?) del Conte al quale telefonicamente diceva la  frase. Non avendo avuto risposta ho allargato: "come, non ricordi Alan Ford, il Numero 1, Grunf, Bob Rock, Superciuk e tanti altri personaggi..."! La risposta è stata ancora negativa. Nella mia testa nel frattempo riandavo ai numeri che ho letto da giovane tra cui "Ipnos", "Fifa all'Onu" e tanti altri. Ultimo tentativo: "li ha scritti Max Bunker che ha fatto anche Kriminal". Buio dall'altro lato. Cosi' immaginando l'età dell'interlocutore (piu'  giovane di me) mi sono arreso e sono rimasto a fantasticarci un po' su per un paio di minuti cercando di ricordarmi ancora qualcosina della serie. C'era un generale con un aiutante strano, il vampiro Wurdalack, Il Grande Cesare e tanti personaggi assurdi quanto sconclusionati.

Stasera, tornato a casa sono andato su internet ed ho scoperto che i fumetti di Alan Ford sono ancora in edizione, ed è uscito da poco il numero 499 e nel numero 500 Alan Ford si sposa! Incredibile. Io ero rimasto intorno al 150. Mi ricordo che gran parte di questi fumetti li aveva mio cugino di qualche anno più vecchio di me e che, quando andavo a trovare mia zia a casa, passavo del tempo a leggere i suoi fumetti. Alla fine, quando non gli sono più interessati, me ne ha regalati alcuni. Secondo me le storie erano ben congegniate: una banda di poveracci contro dei malvagi ancora più "sciagattati" per salvaguardare il genere umano con una sana iniezione di humour nero. Ormai è da parecchio che non li leggo più, spero comunque che questo mio spot più o meno involontario possa indurre qualche "giovane" a voler riscoprire questo fumetto.

Per chi volesse saperne di piu' vada qui.
 
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