Certe volte basta pensare a qualcosa successo nel passato e si spalancano le porte della memoria inondandoti di ricordi. Non serve avere le idee chiare, basta quasi distrarsi un attimo avendo in testa un argomento ed ecco che cose belle e cose brutte si riaffacciano in testa. Ad esempio, mi è bastato ripensare in un momento di svago alle motociclette, che una serie di eventi si sono materializzati. Uno riguarda la mia infanzia: avevo, penso, tre o quattro anni, quando abitavamo nel quartiere di S.Osvaldo a Bolzano. La casa era sulle pendici del Monte Tondo e, verso sera, scendevamo io e mamma nella via omonima ad aspettare papa' che tornava dal lavoro. All'epoca aveva una lambretta gialla (senza targa per cui penso un cinquantino) e mi ricordo di una volta che mi ha fatto fare un giro con lui. Ero dietro e lo tenevo stretto con la guancia schiacciata alla sua schiena. Un altro ricordo ce l'ho a 14 anni: compiuti da poco, ed ancora quando il casco non era obbligatorio, mio cugino mi prestò il suo Ciao Bianco. Mi ricordo il ritorno dal Piazza Dogana a Viale Europa (sempre a Bolzano) guidandolo: l'aria in testa ed il rumore del motorino non attutito dal casco li sento ancora come fosse ieri (ma sono convinto che il casco vada sempre usato). Dopo questa parentesi, ecco il primo motorino: un Malaguti Fifty nero a 4 marce con le scritte dorate, un vero mito per l'epoca (almeno per me) con il quale sono andato su e giù per Bolzano e dintorni. Aveva il brutto difetto che la mascherina frontale (con la luce ed il clacson) veniva via facilmente ed in un paio di occasioni ho avuto la sgradevole sorpresa di aver avuto il furto del componente. Dopo il motorino e sostenuto l'esame per la patente A, sorta di prima iniziazione all'età adulta, ecco la moto: ho potuto guidare per qualche tempo una Vespa PX 125 celeste, tre marce al manubrio e via! Ricordo la massima velocità raggiunta, in un tratto in discesa nello stradone da Laives a Bolzano, 105 km/h con il motore monocilindrico che sembrava tirare gli ultimi. Penso che in realtà fossero molti meno ma in quel momento cosa importava? Quasi al termine dell'università poi l'acquisto più importante: una Yamaha FZR600 di seconda mano con la quale ho girato tante strade/stradine della Toscana. Avevo la cartina della zona della quale evidenziavo il percorso ogni volta che uscivo. Il sabato la accendevo ed andavo a scoprire
dei piccoli particolari vicino a casa. Fauglia, il Ponte del Diavolo in Garfagnana, Chianni, tutti percorsi che mal si adattavano ad una moto da strada carenata ma che non avrei cambiato con nulla altro al mondo. Poi, il piacere più bello era il saluto tra centauri sconosciuti quando ci incrociavamo per la strada. Ora la moto è in garage, ogni anno penso che "la rimetto a posto" ma poi lascio perdere il desiderio.
Rivissuti tutti questi ricordi, ho pensato a qualche amico centauro ed ho approfittato di uno di questi per fargli qualche domanda. L'ho scelto perché "ama" un tipo di moto totalmente diversa da quella che piace a me e sembra vivere la passione molto più intensamente del sottoscritto (non ha "abbandonato" il mezzo in garage ad esempio). Quindi mi è sembrato il modo migliore di chiudere l'argomento motociclistico. Fatemi sapere anche i vostri punti di vista!
D.: Perchè sei affascinato dalle moto come mezzo di locomozione?
R.: Primo perchè ricordano i mezzi di trasporto dell'antichità: i cavalli (nostalgico o romantico - tutti e due i significati) secondo per il vento in faccia, terzo per il senso di libertà che ti dona...
D.: Quale dovrebbe essere, oltre a quella di legge, la preparazione di un centauro per una guida sicura?
R.: capire che si è su due ruote...il primo capitombolo senza troppi danni è d'obbligo per diventare prudenti ed il secondo serve a capire che la mano destra del gas deve sempre essere usata con morigerazione.
D.: Quali sono a tuo avviso i comportamenti leciti piu' pericolosi che un centauro puo' tenere?
R.: il rischio del sorpasso senza visuale o al limite della staccata...
D.: E quali sono le azioni apparentemente corrette degli altri ma che possono essere maggiore causa di pericoli per i centauri?
R.: purtroppo sei un moscerino con le due ruote e con i vari punti ciechi che possiede un auto sei sempre in pericolo.
D.: Come vedi il rischio dello scroscio di pioggia durante un lungo viaggio?
R.: lo scroscio non è pericoloso di per se...bisogna dopo ritarare la velocità/frenata quindi avere sempre la velocità consona alla strada da percorrere (higway-curves...)
D.: Come mai, tra tanti modelli, sei affascinato da quelli Harley Davidson?
R.: E' stato un passo maturato negli anni, la voglia di cambiare moto, un piccolo dritto in rotonda con piccola caduta a due passi da casa con una Suzuki BANDIT dopo 1600km in 2gg in solitaria, riflessioni...e amore a prima vista. Ora dopo aver cambiato modello di HD, sono felice possessore di un Fat Boy bianco a carburatori...detto tutto!
D.: Ho sempre pensato che tali modelli fossero adatti per guide in pianure sterminate.
Perché riscuotono tanto successo anche nel nostro paese (tutto curve e montagne)?
R.: Perché è filosofia, passione e amore...tutto in un mezzo che si adatta a te come un vestito di alta sartoria...
D.: So che ogni anno partecipi ad un raduno di appassionati. Puoi raccontarci di piu' al riguardo?
R.: Il raduno in Europa è il FAAKER SEE-European bike week con più di 150000 moto. Bisogna esserci e viverlo per capire la grande festa...ANDATECI!
D.: Leopardi scrisse che l'attesa dell'evento è piu' dolce che l'evento stesso. Come vivi la preparazione al viaggio?
R.: Preparazione diversi mesi prima per "IL RADUNO" in Austria...ma è sempre emozionante da far battere il cuore un pò più forte quando ci pensi.
D.: Cosa direbbe, se potesse parlare, la Tua moto di Te?
R.: Che sono maraglio talvolta (quando le monto le corna per raduni) ma che in fin dei conti la tratto bene...e che le ho dato un nome carino: MUCCHINA!
D.: Ultima domanda. La tua dolce metà la vorresti sempre sul sellino posteriore della tua moto o che guidasse il suo mezzo insieme a te? Perché?
R.: E' un sogno avere sempre la metà con se...ma a volte le passioni non sono simili quindi ci rispettiamo a vicenda...ma quando è in sella tutto cambia e diventa meraviglioso, una giornata di sole!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento