2011-09-10
Semplificare le cose rompendo il paradigma della torre d'avorio costruita dai tuoi pensieri
Non esistono problemi; ci sono soltanto soluzioni. Lo spirito dell'uomo crea il problema dopo. Vede problemi dappertutto (André Gide).
Nessun problema può essere risolto congelandolo (Winston Churchill).
Salve a tutti,
la settimana che si sta concludendo è stata molto intensa. Molti eventi sono in movimento e spero che piano piano possano risolversi tutti nel miglior modo possibile. Devo dire pero' che questa settimana sono stato aiutato, sia sul lavoro che a casa, nel cercare delle soluzioni per dei problemi. Partiamo dal presupposto che un problema, dal mio punto di vista, non esiste: o è irrisolvibile, allora non è un problema (nel senso che bisogna adoprarsi in altro modo, ad esempio come posso risolvere la fame nel mondo oppure trovare la pietro filosofale) oppure è risolvibile, ed allora non è un problema ma semplicemente una serie di attività che portano a sciogliere un nodo. Detta in questo modo contorto il problema (!) di un problema non è l'affrontarlo, tanto in un modo o nell'altro o lo scansi o lo risolvi, quanto affrontarlo bene, ovvero trovare la serie di azioni-idee-comportamenti tali che ti permettono elegantemente ed efficacemente di arrivare a capo della situazione. Ho scritto elegantemente non a caso, avere un risultato per una soluzione semplice, lineare e poco costoso (elegante appunto) è positivo per te e per il contorno al problema. Infatti, quando risolvi un problema crei delle perturbazioni che possono generare altrove, vicino a lontano, un ulteriore problema. Una soluzione elegante ha, di solito, il pregio di non destabilizzare il resto. Allora, quando dobbiamo risolvere un problema, il rischio è che ci intestardiamo, per cultura, per poco tempo a disposizione, per pigrizia o magari per ignoranza, in una soluzione che magari si mostra più complicata del previsto per risolvere il nostro problema. E' in questi casi che uno sparigliatore di carte è quanto più utile possiamo avere a disposizione per trovare la strada elegante per arrivare in fondo. Dico sparigliatore di carte perchè di solito ci vuole qualcuno che viene lì, batte le mani sul tavolo dei tuoi pensieri, e fa crollare tutte le carte faticosamente accatastate, permettendoti così, ricominciando, di trovare un accatastamento migliore. Per capirci: siete lì immersi nella vostra torre di avorio a pensare come risolvere un problema apparentemente irrisolvibile, dove di solito è un qualcosa che sembra dover far fronte a due eventi in contraddizione tra loro. Ad esempio devo installare una cucina entro la fine del mese e mi servono degli allacci di acqua e luce che saranno disponibili molto probabilmente dal mese successivo. Come fare? Uno pensa e ripensa, si arrocca nella torre d'avorio e rischia di perdersi tra i lucenti riflessi eburnei dei propri paradigmi (da Wikipedia: "nel linguaggio comune un paradigma è un modello di riferimento, un termine di paragone") senza venirne a capo. A quel punto una seconda persona, magari che ne sa meno ma che fa parte del "team" (nel caso della vita privata può essere per esempio la moglie), viene in aiuto rivoltando la torre di avorio con una considerazione apparentemente assurda, per chi ormai ha l'occhio fisso in una sola direzione (ancorato al proprio paradigma). Una volta questo veniva chiamato antitesi, ovvero uno deve farsi una idea (tesi) e poi deve metterla in discussione guardando l'opposto (antitesi appunto) arrivando ad una sintesi del tutto. Roba nuova? No, filosofia contemporanea (da Wikipedia "«Ciò che è reale è razionale» sarà la summa del pensiero hegeliano: vale a dire che una realtà esiste solo se soddisfa certi criteri di razionalità, rientrando nella triade dialettica di tesi-antitesi-sintesi tipico del procedimento a spirale con cui l'Idea giunge a identificarsi con l'Assoluto") dove uno si perde in uno degli aspetti del pensiero hegeliano. Ma, come detto prima, è più facile a dirsi che a farsi: è qui che dei bravi colleghi di lavoro (o una brava moglie) possono aiutare nel rivedere la tesi e magari accantonarla se si trova di meglio. Nell'esempio della cucina l'idea è stata: dividiamo il problema in due. Intanto portiamo i mobili in casa e poi, quando avremo gli allacci, monteremo il tutto. Semplice, incredibile non averci pensato prima eppure....
Quando uno sente una soluzione che gli piace o che gli spiana la strada nell'andare verso il prossimo ostacolo (od opportunità come si preferisce chiamare il problema) che il destino vorrà porti di fronte, tutto cambia: gli uccelli cinguettano, il cielo è più blu, il mondo è meno grigio, il buonumore straborda e le preoccupazioni scemano. Idea brillante che poi riesce a mettere tutti d'accordo. Come altro esempio, successo sempre questa settimana, avevamo la necessità, sul lavoro, di pensare a dove far passare un tubo. Può sembrare un problema banale ma, per farvi un esempio, voi sapreste dove far passare un tubo all'interno del vano motore della vostra macchina? Innanzitutto, se non c'era prima, è un corpo estraneo alla macchina e quindi nessuno ha pensato che potesse avere un senso metterlo. Poi ci sono parti che scaldano (motore, tubi del radiatore), ci sono organi in movimento internamente (ventole di raffreddamento o alcuni cavetti) o esterne (cofano che si deve aprire), ci sono cose che devono potersi smontare (le luci, le candele, il filtro, la cinghia di trasmissione) e poi non deve strisciare per terra. Uno rischia di perdersi a pensare dove far passare quel tubo dovendosi inventare delle modifiche pesanti alla macchina stessa. Poi arriva uno (membro del team), che ne sa poco del mio problema ma ha qualche conoscenza della macchina stessa e dice semplicemente: "passa da fuori, non hai visto che le fiancate della macchina sono cave? Passi da lì e via. Guarda qui e qui sono dei bocchettoni di servizio che puoi utilizzare!" Ecco con una cosa simile il nostro problema del tubo si è magicamente semplificato: non più passaggi a nord-ovest dentro il nostro ipotetico cofano ma un semplice passaggio dove non dava alcuna noia!
Sono queste cose che danno soddisfazione, rafforzano il lavoro di squadra e confermano che insieme il risultato è maggiore che la somma delle competenze di ognuno. Buona domenica, alla prossima!
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